di Luigi Salvo.
A 40 anni di distanza leggendo la parola “abitacolo” mi viene ancora la pelle d’oca ma è da qui che è iniziata l’avventura dei tanti partecipanti al Trofeo che di promozionale, visti i costi di partecipazione se si voleva fare un buon campionato e la professionalità dimostrata da molti equipaggi, aveva ben poco……. ma ben venga che sia stato così!
Di ricordi ce ne sono tanti, veramente tanti, e penso che ognuno di noi abbia, indipendentemente dai risultati ottenuti, qualcosa di personale da raccontare.
Osservando i primi anni del Trofeo riscontrai nella maggior parte dei partecipanti un forte interesse alla competizione con conseguente desiderio di emergere in questo Campionato le cui gare erano abbinate a quello Italiano. Decisi quindi di partecipare a 2 o 3 gare all’anno senza particolari velleità; ero consapevole di rientrare in quel gruppo di piloti che correvano per divertimento cercando però di lavorare nel migliore dei modi supportato, solo nelle ultime 4 gare, da un muletto e dedicando tutta la settimana pre-gara ai dovuti test. Ricordo con piacere le sere e le notti passate a macinare chilometri lungo le p.s. cercando, non senza rischi, di rosicchiare qualche secondo ad ogni passaggio; anche qui seduto nel tuo bell’abitacolo con gomme da gara, cinture ed interfoni!
Man mano che passavano i giorni il fatidico momento del “pronti via” si avvicinava sempre più ed ogni volta era come se fosse la prima. Mi aumentava l’adrenalina e mi venivano in mente tanti flash di situazioni vissute in prova nei tratti di percorso più critici; poi in un attimo tutto passava quando il commissario ti scandiva i secondi che mancavano alla partenza. In gara diventavi veramente una sola cosa con la macchina e con il navigatore dovevi assolutamente fidarti di quello che ti leggeva e farti guidare dalle note anche se il tuo istinto ti portava ad avere qualche attimo di esitazione…. Ma lo dovevi vincere per poi essere…. premiato!
Debutto a San Remo nel 1979 col muletto di Pelli, navigato da Gabriele Rocchi, ed è proprio vero che l’appetito viene mangiando…..ma da qui arrivare a potere imbastire un programma decente per l’anno successivo era dura, molto. Mi pagavo le corse con il lavoro…..
Delle 9 gare a cui ho partecipato tra il 1979 ed il 1983 ricordo in modo particolare:
Biella 1980: avevamo provato bene ed ero molto carico! Alla fine della prima p.s. di Crocemosso avevo preso solo una manciata di secondi dai primi in classifica ma durante la prova successiva, una volta raggiunto e sorpassato il concorrente che mi precedeva……. ahimè… mi ritrovai fermo a cavallo di un terrapieno e….da qui ripartii grazie alla “compagnia della spinta” anche se ormai la gara era compromessa.
4 Regioni 1982: era una gara molto bella e si svolgeva su un percorso a me confacente; partimmo quindi ben predisposti nel cercare di ottenere un discreto risultato. Passata nei primi dieci la prova di Valverde ci avvicinammo a quella di Oramala; prima parte in salita e poi discesa molto guidata e veloce verso Varzi. Poco dopo l’abitato di Oramala mi trovai una bella sinistra veloce ma più sporca di quanto avessi previsto e finimmo col centrare una serie di pali della luce! Peccato……col senno di poi e ricostruendo i tempi con quelli ottenuti durante le ricognizioni all’inizio dello scollinamento verso Oramala eravamo nei primi cinque ….
I bei ricordi non sono solo legati a gare non portate a termine anche se questo faceva parte del gioco; anzi…..può sembrare strano ma piuttosto che arrivare in fondo in brutta posizione forse era meglio fare qualche bel tempone e poi….andare a sbattere. Io ero dell’idea di Markku Alen che riporto fedelmente qui sotto nel suo italiano maccheronico ma estremamente efficace:
“L’importante è non fare il 99% ma il 110%. Meglio in testa a rally e poi fai incidente o capottare: se tu fare 99% solo decimo o undicesimo, tu mai vince e nessuno conosce per te. Se tu fare maximum attack tu vince oppure fare incidente e questo per me è piede giusto per un giovane in prime gare. Oggi difficile perché macchina costa molto e molti dicono piano, piano, ma se accetti questo meglio restare national rally e no gare internazionale. Tu tira, o resta a casa!”
San Remo 1983: questa gara la ricordo in modo particolare per la prima P.s. in programma. San Romolo era la prova più lunga e completa a cui presi parte, ben 36 Km!!. Feci il quarto tempo ma per me è come se avessi fatto il primo. Conclusi la gara al quinto posto assoluto e come ormai avevo programmato finì anche la mia partecipazione al Trofeo.
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