di Guido Del Prete.
Dopo un 1978 di rodaggio, il nuovo anno avrebbe dovuto essere quello giusto per la mia definitiva consacrazione come pilota, almeno secondo le mie aspettative…ovviamente.
Si inizia subito alla grande partecipando inaspettatamente al Rally di Monte-Carlo con la A 112 Abarth di un vero gentlemen, Agostino Corso capitano di Marina, sostituendo all’ultimo minuto, (letteralmente ultimo!) il copilota al quale non era stata rinnovata la licenza. Chiesi a Maurizio Perissinot se fosse possibile fotocopiare le note di Attilio Bettega; riuscimmo a farlo solo per circa metà delle prove speciali. Si decise quindi che il capitano avrebbe guidato nelle prove speciali dove avevamo le note di Bettega, mentre io avrei preso il volante in quelle che si doveva andare a “vista”. In pieno stile “R.A.C. Inglese” con percorso segreto senza averlo potuto verificare. Purtroppo, per sole sei posizioni, non riuscimmo ad entrare nei primi cento equipaggi a cui era concesso di affrontare l’ultima notte di gara e il mitico “Turini”. Ricordo che Guido Rancati, giornalista di Radio Monte Carlo, fu molto generoso nei nostri confronti commentando la gara.
Gasato, ed allenato, dal Monte-Carlo mi ritrovai al Rally di Sicilia-Targa Florio con una A 112 Trofeo e con un motore, finalmente, degno di tale nome. L’avevo acquistato da Brusati e ne conoscevo il valore. Prima prova speciale in salita; prendo solo due secondi da Cunico ma con la lancetta dell’acqua sul rosso. Si continua preoccupati di quella lancetta che non vuole scendere. Ci vorranno altre tre prove per capire che il maledetto giuntino del radiatore era stato montato al contrario e anziché mandare il caldo all’esterno, lo convogliava sul motore. Guarnizione della testa ovviamente cotta e continui rabbocchi fino a fine gara. Solo la grande sportività del compianto Arnaldo Giammarini che mi trainò fino all’arrivo mi permise di arrivare comunque sesto, e con l’aiuto a spinta di tutti gli altri Trofeisti potei timbrare regolarmente sul palco d’arrivo.
Anche nella successiva gara del Trofeo 112, il Costa Smeralda, giunsi sesto al traguardo ma senza acuti, causa il motore che non era più lo stesso, ma non avevo i soldi per rifarlo.
Al Rally 4 Regioni invece ero uno dei favoriti vuoi perché a Pavia ho studiato Giurisprudenza (studiato forse è una parola grossa) senza peraltro laurearmi, vuoi perché tutte quelle strade le conoscevo benissimo. Non contento della già buona conoscenza del percorso provai come una matto (i miei standard di solito prevedevano note, correzione e un passaggio) fino anche a 6 passaggi per prova. Finalmente arriva la gara, arrivo sotto il palco e, come al solito, mi metto a chiacchierare con gli altri Trofeisti. Partono i primi sei e poi tocca a me ma…. Il 112 non parte! Come non parte? Non parte.….e basta! Scendo come una furia (e come potrei essere stato in questa situazione?) tiro un calcio ad una gomma talmente forte che mi rompo un piede. Esuberanza giovanile!! Ambulanza, ospedale di Voghera e gesso all’arto infortunato. Neanche l’assistenza è poi riuscita a far ripartire il 112. In officina poi abbiamo trovato sassi e cemento nel serbatoio!
Anche dopo tanti anni non ho proprio idea di chi possa essere stato l’autore di questa bravata. Non penso a qualcuno dei Trofeisti, non c’era motivo. Ho, forse, il sospetto invece di aver invaso il campo “femminile” a qualcuno che non deve averla presa proprio bene………….!!
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