di Meri Schiazza Vedovello.
Aprile 1979
Ricognizioni percorso rally Costa Smeralda
ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA…
Be’ no … non era tempestosa… forse neanche buia… c’era un po’ di luna.
Be’, era una notte.
In una stradina fra Tempio Pausania e Sassari, mentre con la mia A112 provavo il percorso, dopo una P.S. sterrata stavo cercando, con le cartine messe a disposizione dall’organizzazione, una scorciatoia che ci portasse ad un’altra P.S. e (gira a destra, no prendi a sinistra, forse era prima, no è quella dopo) ed ecco che spunta una paletta: Stop Carabinieri.
Carabiniere: Documenti prego, è sua l’auto?
Io: SI… NO… non lo so…. Elena di che colore è? Mi riferivo alla mia A 112 (erano le 3 di notte e la stanchezza gioca brutti scherzi!)
Dopo una risposta così precisa il carabiniere decide di fare un controllo!
In quegli anni non c’erano telefonini e le comunicazioni avvenivano con il baracchino (almeno noi lo chiamavamo così) la cui prerogativa non era certo la velocità! Allora per non addormentarci nell’attesa di una risposta dalla centrale, cominciamo a chiacchierare con i carabinieri: domande, risposte, battute (tanto lì non c’è traffico!) dove siamo, dov’è quella strada per raggiungere quel paesino, ma perché è così sporca quest’auto e così via (insomma li rintroniamo di chiacchiere) e intanto.… passa più di un’ora!
Finalmente arriva la risposta dal baracchino: tutto regolare.
Carabiniere (non senza sollievo): potete andare. Si ricordi: è bianca.
Aprile 1980
Ricognizioni percorso rally Costa Smeralda
ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA…
Be’ no (vedi sopra)
Carabiniere: Prego documenti, è sua l’auto?
Io: ANCORA? È bianca!
Carabiniere: siete ancora Voi?
Io: Si
Carabiniere: potete andare.
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