di Fabrizio Zugliano.
Ho già raccontato un altro episodio sempre come protagonista un amico che faceva assistenza a Pietro Corredig.
E’ sempre lo stesso personaggio, capace di confondersi con i meccanici della Martini in occasione delle verifiche di fine a gara ad un Sanremo, oppure di inventare strane storie di “Gruppi Speciali o Sperimentali” che corrono nei Rally. Dotato di una faccia di bronzo e serietà che metterebbe in difficoltà qualsiasi persona tanto credibile è il suo racconto.
27-29 luglio 1979, 9° Rally delle Valli Piacentine.
Tutti ricorderanno questa gara, oltre che per il gran caldo, come una fra quelle che hanno avuto più concorrenti partenti in Italia. Ben 234 auto fra i concorrenti della gara grande e quelli del Trofeo A112. Quasi quattro ore di passaggi ininterrotti sulle P.s.
Si partiva dallo stabilimento Astra di Piacenza con Verini-“Rudy” su Opel Ascona alle 16,01 fino alle 19,56 del Trofeo A112 con Risso-Bizza.
Complice l’alto numero di concorrenti, l’orario di partenza di metà pomeriggio del sabato, il comodo accesso alla zona, fatto sta che tutta l’area era intasata da moltissimi spettatori e appassionati. Tant’è che per andare a prendere la nostra A112, era la mia prima gara di Trofeo con Pietro Corredig, dal parco partenza, i ragazzi dell’assistenza ci hanno lasciato nei pressi dell’entrata e poi sono andati a parcheggiare ben distante dallo stabilimento Astra.
Sergio, uno dei ragazzi, ritornando a piedi verso l’area di partenza per verificare che sulla nostra auto fosse tutto a posto, viene fermato dal conducente di una Fiat 128 color verde chiaro. E’ un signore anziano accompagnato da un paio di signore altrettanto attempate. A Sergio chiede spiegazioni di tutta quella confusione, della tanta gente che c’è, del dispiego di tanta forza di polizia, di autoambulanze, etc.
Sergio con gentilezza e massima serietà gli risponde:
-Ma come non lo sa?
-Cosa? Che cosa dovrei sapere? -dice il signore sulla 128
–C’è il Papa!! -gli riferisce impassibile Sergio
A distanza di anni il racconto di Sergio si colorisce sempre più di altri particolari (noi sospettiamo inventati), ogni volta che gli chiediamo di raccontarci per l’ennesima volta quell’episodio, ma una cosa rimane certa. Dice che non ha mai visto una persona anziana, come quella del luglio ’79, cercare e trovare posto di parcheggio per la Fiat 128 in un lampo e incamminarsi quasi correndo, nonostante gli acciacchi dell’età, verso …. Il Papa!!
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