di Mario Ferfoglia.
Qualche settimana prima avevo partecipato alla mia prima gara, il Rally del Carso, e non era andata affatto bene. A fianco di un pilota locale, tale Teddy Vida, ci eravamo ritirati sulla seconda P.s. a causa di un guasto meccanico e senza neanche mettere mai il casco in quanto le prove erano state sospese causa troppo pubblico e incidente………….
Mio cugino Livio Lupidi, già Trofeista esperto, mi vuole a suo fianco in questa prova Sanmarinese.
Sono molto preoccupato perché già nelle ricognizioni si manifesta la mia inesperienza.
Non riesco a scrivere le note alla velocità che Livio tiene normalmente in queste fasi, ed anche nella lettura sono spesso in ritardo. L’unica cosa positiva è che mio cugino mi aiuta moralmente e cerca di convincermi che non sono poi così male……
In partenza c’è il classico meteo da San Marino a novembre, pioggerellina fitta e nebbia.
Partiamo con le gomme da terra nuove, ancora con i pelucchi.
Io sono teso come una molla e fin dai primi metri sono lì che non stacco lo sguardo dal road book e dal cronometro, siamo appena scesi dal palco partenza, e dopo pochi minuti succede il patatrac.
Livio, sicuro di se, lungo la discesa che porta in piano verso la Val di Teva, infilandosi i guanti si distrae quel tanto che basta e in una curva lenta a sinistra, a causa della nebbia calante, si accorge solo all’ultimo che chiude. Inchioda, il 112 scivola incontrollato sull’asfalto bagnato e si infila in uno slargo sbattendo con violenza fra un paio di grossi alberi. Risultato: vetro anteriore distrutto, varie botte sulla carrozzeria e convergenza che neanche Spongia (altro Trofeista Doc: n.d.r.) in piena forma avrebbe potuto sistemare.
Sto già pensando che forse non è il mio sport, ma Livio imperterrito vuole provare a raggiungere l’assistenza ad inizio prova per tentare di sistemare i danni.
Visto che il parabrezza non c’è più, ci infiliamo casco e sottocasco e tentiamo di proseguire ma dopo qualche chilometro ci fermiamo definitivamente.
Dopo questa seconda gara senza infilare il casco, qualcuno già cominciava a pensare che ero un porta sfiga………..
Invece il buon Daniele Signori mi ha voluto al suo fianco alla gara successiva in Val d’Aosta, dove siamo arrivati quarti. In seguito mi ha confessato che mi ha scelto perché ero l’unico disponibile….!
E due anni dopo il Trofeo l’abbiamo vinto.
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