di Mario Ferfoglia.

Se ne parli con chi non è avvezzo ai rally è addirittura una cosa pazzesca.

Ma la prima volta che accade non la scordi mai, ancora adesso ricordo perfettamente la situazione.

A me è successo durante le ricognizioni del Piancavallo 1981, con Daniele Signori.

Anche se la gara era di giorno si provava la sera perché si poteva andare più forte senza rischiare di trovarsi di fronte qualche trattore gigantesco fra i campi di pannocchie intorno ad Aviano, come in effetti a qualcuno è poi capitato.

Non è stato un cappottone violento. In un’inversione di freno a mano la scatoletta (la A 112) si è impuntata e ci siamo trovati a testa in giù girando lentamente.

A quel punto però la sensazione non è piacevole perché resti appeso alle cinture 4 punti con le cuffie in testa e senti l’odore dell’olio e della benzina che cominciano a colare e speri che chi è partito dopo di te ti veda e si fermi in tempo.

I secondi non passano mai e la prima volta che succede fai la cosa che non dovresti mai fare, ti slacci le cinture per accelerare i tempi di uscita col risultato che cadi a testa in giù abbastanza pesantemente……….!

Per fortuna durante la mia carriera ho cappottato soltanto un’altra volta, facendo un tonneau completo ritornando quindi sulle quattro ruote.